Parigi: ancora alta tensione con l’Italia.
“Rivolgo un appello al premier che chiami Macron e normalizzi la vicenda con la Francia, specificando che sono state delle battute a livello di partiti e non rapporti tra governi”. È questo l’appello rivolto dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, al premier Giuseppe Conte sulle tensioni con la Francia, a margine dell’evento Connext a Milano.
Intanto anche Parigi chiama in causa il premier. “Il dialogo non è mai stato spezzato, ma c’è anche un presidente del Consiglio in Italia, si chiama Giuseppe Conte, è lui il capo del governo italiano e Macron lo ha già incontrato molte volte“. Così il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, ha risposto ai microfoni di Europe 1 a una domanda sulla disponibilità espressa ieri da Matteo Salvini a incontrare il presidente francese.
“Come sapete, questi ministri italiani sono già seduti intorno al tavolo con i loro omologhi francesi in occasione dei diversi consigli europei a cui partecipano”. Il portavoce del governo ha inoltre specificato che il richiamo dell’ambasciatore di Francia in Italia “non è permanente, ma era importante dare un segnale“.
Parigi torna cosi sullo scontro andato in scena ieri con il ritiro dell’ambasciatore. “Non si tratta di drammatizzare – ha detto la ministra francese per gli Affari Europei Nathalie Loiseau – si tratta di dire che la ricreazione è finita”. “Un rappresentante di un governo straniero che viene in Francia a sostenere quello che non è nemmeno un leader politico, ma uno che ha chiamato alla guerra civile, al rovesciamento del presidente e a un governo militare, non era mai successo”, ha dichiarato Loiseau.
Una vicenda bocciata tra l’altro dalla pasionaria dei gilet gialli: ‘Dopo questa telenovela ho solo voglia di dire una cosa: ma occupatevi di casa vostra. Non si fa politica con le ingerenze in altri Paesi, non abbiamo bisogno di forze straniere in casa nostra”, ha detto intervistata dall’ANSA, Jacline Mouraud, tra le principali leader dei gilet gialli, fondatrice del Movimento Les Emergents, bolla cosi’ la missione del vicepremier italiano Luigi Di Maio in Francia. “Francamente – ha aggiunto – quanto accaduto mi pare poco serio. Ho l’impressione di essere nel cortile della ricreazione”.
Luigi Di Maio interviene per specificare a Le Monde che: ‘il popolo francese è il nostro riferimento’. “Noi guardiamo – scrive in una lettera sul giornale in edicola oggi pomeriggio – al vostro popolo come a un punto di riferimento e non un nemico, e le divergenze politiche e di visione fra il governo francese e italiano non devono ricadere sul rapporto di amicizia storico che unisce i nostri due popoli e i nostri due Stati”. Nella lettera, Di Maio afferma che “per questo motivo, come rappresentante del governo del mio Paese,ribadisco la volontà di collaborazione del nostro esecutivo sulle questioni che ci stanno più a cuore“.
Intanto dal Viminale si segnala un dietrofront d’oltralpe sulla vicenda Sea Watch. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha fatto sapere: “La prossima settimana incontrerò a Roma il ministro degli Interni francese. Lo convocherò perché voglio risolvere la situazione, con i no non si va da nessuna parte. Al ministro francese chiederò che vengano rimandati in Italia i 15 terroristi che si trovano in Francia“.
[Ansa]